Importanza sicurezza per le stufe a pellet od a legna

Gli apparecchi a biomassa, come le stufe a legna o pellet sono sempre più diffusi in Italia. Ma quali sono i criteri da considerare al momento dell’acquisto?
Le motivazioni che spingono sempre più persone a installare apparecchi a biomassa rispetto ad apparecchi alimentati da combustibili fossili sono molteplici. Sicuramente le agevolazioni fiscali hanno contribuito molto, basti pensare al recente “conto termico“. Vi è però una caratteristica unica del riscaldamento a biomassa: conserva in sé un atavico e primordiale impatto emozionale. La percezione umana del calore di un fuoco di legna è tangibilmente diverso dal calore prodotto da un apparecchio a gas, lo avvertiamo come un calore sano, naturale e non invasivo.

Quanto è importante contare su apparecchi sicuri?

Nelle fasi di realizzazione, di manutenzione e di corretta gestione dell’apparecchio a biomassa si concretizzano elementi fondamentali propedeutici alla sicurezza del sistema e delle persone, ed è sufficiente un particolare apparentemente insignificante per mettere a rischio un intero edificio. In Italia si contano circa 10mila incidenti all’anno causati da impianti a biomassa non conformi che provocano incendi e vittime. Questi numeri non trovano riscontro con impianti a gas o gasolio e questo ci dice che impianti a biomassa non installati e/o non regolarmente soggetti a manutenzione da personale tecnico specializzato possono essere molto pericolosi.

Come si procede alla scelta di un apparecchio in base al tipo di edificio?

Ai fini di un concreto risparmio economico ed energetico è sicuramente importante scegliere il giusto apparecchio rispetto al tipo di edificio da riscaldare, ma è altrettanto importante che l’installazione sia eseguita da tecnici abilitati nel rispetto delle normative di riferimento, prevedendo una manutenzione regolare non solo dell’apparecchio ma anche della canna fumaria – che è il vero motore del sistema a combustione – da parte di personale qualificato.
Spesso rileviamo che il “complesso edificio-impianto” viene trascurato, mentre è palesemente evidente che ai fini di un concreto risparmio energetico dovrebbe essere sempre trattato come un unico organismo. Quindi, quanto riportato sui depliant o sui cataloghi delle stufe in tema di superficie riscaldata assume un valore aleatorio se non si tiene in considerazione in maniera determinante la capacità dell’involucro edilizio di mantenere il calore prodotto dall’apparecchio.

 

10/02/2014

Fonte:

http://www.tekneco.it